La concezione implicita della guerra, come immaginata da Sun Zi, si svolge in un mondo in cui è praticata all'interno della stessa società, la Cina imperiale, con obiettivi limitati e nell'ambito di regole generali, prima delle invasioni barbariche che determineranno la strategia difensiva della Cina dietro la sua Grande Muraglia. Il primo dei classici militari cinesi in fama e forse per la data di composizione, L'arte della guerra è la pietra angolare di un ricco corpo di pensiero strategico compilato nel 1078, su sollecitazione dell'imperatore Shenzong della dinastia Song (cinese semplificato: 宋神宗; pinyin: Sòng Shénzōng; letteralmente: "antenato spirituale dei Song"), sotto il titolo dei Sette classici dell'arte militare (cinese tradizionale: 武經七書; cinese semplificato: 武经七书; pinyin: Wǔjīng qī shū).
I Soldati Dell amp; 39;Imperatore Download Torrent
L'unità di un esercito, più che il suo numero, è la sua forza. Il signore della guerra deve, in ogni momento: sapere se può combattere e quando fermarsi; sapere se impegnarsi poco o molto; essere grato sia ai soldati ordinari che agli ufficiali; saper trarre vantaggio dalle circostanze; avere la certezza che il sovrano approva tutto ciò che viene fatto per il suo servizio.
Il carattere di Teodosio obbligò il suo Ministroall'ipocrisia, che mascherò, ed alle volte impedì l'abusodel potere; e Ruffino temeva di sturbare l'indolentesonnolenza di un Principe tuttavia capace di far usodell'abilità e della virtù, che innalzato l'avevano altrono[10]. Ma l'assenza, e poco dopo, la morte dell'Imperatoreconfermò l'assoluta autorità di Ruffinosulla persona e gli stati d'Arcadio, giovane debole,che l'orgoglioso Prefetto considerava come suo pupillo,piuttosto che suo Sovrano. Non curando la pubblicafama, soddisfaceva egli le proprie passioni senza rimorsoe senza resistenza; ed il maligno e rapace suospirito rigettava qualunque passione che avesse potutocontribuire alla propria gloria, o alla pubblica felicità.L'avarizia di lui,[11] che sembra esser prevalsa nellacorrotta sua mente sopra ogni altro sentimento, tiròa sè la ricchezza dell'Oriente per mezzo dei varj artifizj[13]di una particolar e general estorsione, come ditasse oppressive, di scandalose corruzioni, di smoderatepene pecuniarie, d'ingiuste confiscazioni, di testamentiforzati o fittizi, coi quali il Tiranno spogliavai figli degli stranieri o dei suoi nemici della lor legittimaeredità; e per mezzo della pubblica vendita della giustiziae del favore; infame traffico ch'ei stabilì nelpalazzo di Costantinopoli. L'ambizioso candidato aspese della miglior parte del suo patrimonio ardentementesollecitava gli onori ed i vantaggi di qualcheprovinciale governo; s'abbandonavano al più liberalcompratore le vite ed i beni dell'infelice popolo; e lapubblica scontentezza alle volte veniva quietata dalsacrificio d'un delinquente non popolare, di cui lapena era sol vantaggiosa al Prefetto dell'Oriente, complicee giudice di esso ad un tempo. Se l'avarizia nonfosse la più cieca fra le umane passioni, i motivi diRuffino potrebbero eccitar la nostra curiosità; e saremmotentati a cercare per qual fine violasse ogniprincipio d'umanità e di giustizia onde accumularquegl'immensi tesori, che egli non poteva spenderesenza follia, nè possedere senza pericolo. Forse vanamentes'immaginava d'affaticarsi per l'utilità d'unasua figlia unica, alla quale aveva intenzione di darein isposo il suo real pupillo, e l'augusto grado d'Imperatricedell'Oriente. S'ingannò forse coll'opinione,che l'avarizia fosse l'istrumento della sua ambizione.Aspirava egli a stabilire la sua fortuna sopra una baseindipendente e sicura, che non fosse più sottoposta alcapriccio del giovane Imperatore; pure trascurò di conciliarsila benevolenza de' soldati e del popolo medianteuna generosa distribuzione di quelle ricchezze, che avevaacquistate con tanta fatica e con tante colpe. L'estrema[14]parsimonia di Ruffino non gli lasciò che il rimproveroe l'invidia d'una male acquistata dovizia; i suoi domesticilo servivano senz'affezione; e l'odio universale dell'umangenere non era frenato che dall'influenza d'untimore servile. Il destino di Luciano mostrò all'Oriente,che il Prefetto, l'industria del quale era molto diminuitanella spedizione degli ordinari negozj, era instancabileed attivo nel procurar la vendetta. Luciano,figlio del Prefetto Florenzio, oppressor della Gallia enemico di Giuliano, aveva impiegato una parte considerabiledel suo patrimonio, frutto della rapina e dellacorruzione, a comprar l'amicizia di Ruffino e l'altouffizio di Conte dell'Oriente. Ma il nuovo Magistratoimprudentemente abbandonò le massime della Corte edi quel tempo, disonorò il suo benefattore col contrastod'una virtuosa e moderata amministrazione, e pretesedi ricusar di fare un atto d'ingiustizia, che avrebbepotuto tendere al vantaggio dello zio dell'Imperatore.Arcadio facilmente fu persuaso a punire il suppostoinsulto; ed il Prefetto dell'Oriente risolvè di eseguirein persona la crudel vendetta, che meditava controquell'ingrato ministro del suo potere. Fece con granfretta il viaggio di sette o ottocento miglia da Costantinopoliad Antiochia, entrò in tempo di nottenella capital della Siria, e sparse una costernazioneuniversale nel popolo, che non sapeva il disegno di lui,ma ne conosceva l'indole. Il Conte delle quindici Provincedell'Oriente fu tratto, come il più vil malfattore,avanti all'arbitrario tribunal di Ruffino. Non ostantela più chiara evidenza della sua integrità, che non fualterata neppur dalla voce d'un accusatore, Lucianofu condannato, quasi senza processo, a soffrire unacrudele ed ignominiosa pena. I Ministri del tiranno,[15]per ordine ed in presenza di esso, lo batteron sul collocon strisce di cuoio armate di piombo; e quando perla violenza del tormento incominciava a mancare, fuchiuso in una lettiga, ed allontanato per nasconderele sue agonie di morte agli occhi della sdegnata città.Appena ebbe Ruffino eseguito quest'atto inumano, cheera l'unico oggetto della sua spedizione, tornò fra lesegrete e profonde maledizioni d'un tremante popoloda Antiochia a Costantinopoli; e fu accelerata la suadiligenza dalla speranza di celebrar senza dilazione lenozze della sua figlia coll'Imperator dell'Oriente[12].
Il celeste dono goduto da Achille, e da Alessandroinvidiato, d'un poeta degno di celebrare le azioni degliEroi, si ebbe da Stilicone in un grado molto maggiore diquello, che si sarebbe potuto aspettare dallo stato decadentedel genio e dell'arte. La musa di Claudiano[17],consacrata al suo servizio, era sempre pronta a notare gliavversari di lui, Ruffino o Eutropio, d'eterna infamia,od a rappresentar con i colori più splendidi le vittoriee le virtù d'un potente benefattore. Nelle ricercheintorno ad un periodo di tempo sufficientemente sfornitodi autentici materiali, noi non possiamo a menodi non illustrare gli annali di Onorio con le invettiveo co' panegirici d'uno scrittore contemporaneo; ma siccome[19]par che Claudiano siasi servito del più ampioprivilegio di poeta e di cortigiano, bisognerà usar dellacritica per convenire il linguaggio della finzione odell'esagerazione nella verità e semplicità d'un'istoricaprosa. Il silenzio di esso intorno alla famiglia diStilicone può ammettersi come una prova, che il suoSignore non era capace, nè bramoso di vantare unalunga serie d'illustri antenati; e la passeggiera menzione,che fa di suo padre, uffiziale di cavalleria barbaraal servizio di Valente, sembra sostener l'asserzione,che quel Generale, il quale per tanto tempocomandò gli eserciti di Roma, era disceso dalla selvaggiae perfida stirpe de' Vandali[18]. Se Stilicone nonavesse goduto gli esterni vantaggi della forza e dellastatura, il più adulante poeta non si sarebbe arrischiatod'asserire alla presenza di tante migliaia di spettatori,ch'ei sorpassava la misura de' Semidei dell'Antichità,e che dovunque andava con maestosi passi per le stradedella Capitale, l'attonita moltitudine faceva luogo allostraniero, che in una condizione privata spiegava lareverenda maestà d'un Eroe. Fin dalla prima sua gioventùsi diede alla professione delle armi; la sua prudenzae valore si fece tosto distinguere in campo; icavalieri e gli arcieri orientali ne ammirarono la superioredestrezza; ed in ogni promozione, che si fecedi lui ai gradi militari, sempre il pubblico giudizioprevenne ed approvò la scelta del Sovrano. Fu nominatoda Teodosio per andare a ratificare un solennetrattato col Monarca della Persia; sostenne in quella[20]importante ambasceria la dignità del nome Romano;e dopo il suo ritorno a Costantinopoli, fu premiato ilsuo merito, mediante un'intima ed onorevole parentelacon la famiglia Imperiale. Teodosio, per un pio motivod'affezione fraterna, s'era mosso ad adottare la figliad'Onorio, fratello suo; la bellezza ed i pregi di Serena[19]eran generalmente ammirati dalla Corte ossequiosa;e Stilicone ottenne la preferenza sopra unafolla di rivali, che ambiziosamente si disputavano lamano della Principessa, ed il favore del padre adottivodella medesima[20].La sicurezza, che il maritodi Serena sarebbe fedele al Trono, al quale avea avutol'onore d'avvicinarsi, impegnò l'Imperatore adaccrescere i beni, e ad impiegare l'abilità del sagaceed intrepido Stilicone. Ei s'avanzò pei successivi gradidi Maestro di cavalleria e di Conte de' domestici, finoal supremo posto di Generale di tutta la cavalleria edinfanteria del Romano, o almeno dell'Occidentale Impero[21];ed i suoi nemici medesimi confessavano, cheegli sempre sdegnò di accordare all'oro i premj dovuti[21]al merito, o di defraudare i soldati della paga edelle gratificazioni, che meritavano o esigevano dallaliberalità dello Stato[22]. Il valore e la condotta, chein seguito ei dimostrò nella difesa dell'Italia controle armi d'Alarico e di Radagasio, posson giustificarela fama delle sue prime azioni, ed in un secolo, incui si faceva meno attenzione alle leggi d'onore o d'orgoglio,i Generali Romani potevano far cedere la preeminenzadel grado all'ascendente d'un genio superiore[23].Compianse e vendicò l'uccisione di Promoto,suo rivale ed amico; ed il macello di molte migliaiadi fuggitivi Bastarni vien rappresentato dal poeta comeun sanguinoso sacrifizio, che il Romano Achille offerìall'ombra d'un altro Patroclo. Le virtù e le vittoriedi Stilicone meritarono l'odio di Ruffino: ed avrebberpotuto aver effetto gli artifizi della calunnia,se la tenera e vigilante Serena non avesse protetto ilmarito contro i domestici suoi nemici, mentr'egli vincevanel campo i nemici dell'Impero[24]. Teodosio continuò[22]a soffrire un indegno ministro, alla diligenza delquale commise il governo del palazzo e dell'Oriente;ma, quando marciò contro il tiranno Eugenio, associòil fedele suo generale alle fatiche ed alle glorie dellaguerra civile; e negli ultimi momenti della sua vitail moribondo Monarca raccomandò a Stilicone la curade' suoi figli e della Repubblica[25]. L'ambizione e l'abilitàdi Stilicone non erano inferiori a tale importantefiducia: ed egli pretese la tutela dei due Imperj, durantela minorità d'Arcadio e d'Onorio[26]. Il primopasso della sua amministrazione o piuttosto del suoregno dimostrò alle nazioni l'attività ed il vigore d'unospirito degno di comandare. Passò le alpi nel colmodell'inverno; scese lungo il corso del Reno, dalla fortezzadi Basilea fino alle paludi di Batavia; osservò lostato delle guarnigioni; represse le imprese de' Germani;e, dopo avere stabilito lungo le coste una fermaed onorevol pace, tornò con incredibil prestezza al Palazzodi Milano[27]. La persona e la Corte d'Onorio[23]eran sottoposte al Generale dell'Occidente; e le armatee le Province d'Europa obbedivano senza esitaread una regolare autorità, che s'esercitava in nomedel giovane loro Sovrano. Non restavano che due rivalia disputare i diritti, ed a provocar la vendetta diStilicone. Dentro i confini dell'Affrica Gildone il Mauritanomanteneva un'altiera e pericolosa indipendenza;ed il Ministro di Costantinopoli sosteneva l'uguale suoregno sull'Imperatore e l'Impero dell'Oriente.
2ff7e9595c
Comments